- MERY BELVEDERE di “Mery’s Wedding” wedding planner del Ticino – NUOVI TREND 2018
- SABRINA GAMBATO di “Ti amo Ti Sposo Weddings” Destination Wedding Planner di Milano – DESTINATION WEDDING E FALSI MITI –

















Il tempo vola in questi giorni e siamo ormai a qualche settimana dal trunk show di Berta Bridal presso Le spose di Milano. Il ricordo è cosi fresco che se chiudo gli occhi rivedo le splendide modelle che camminano indossando quei magnifici abiti!
In rappresentanza della casa di moda israeliana abbiamo conosciuto il direttore generale in persona: Nir Moscovic. Prima di svelare le domande dell’intervista che abbiamo realizzato per voi a Nir, volevo raccontarvi un paio di informazioni sull’azienda ed importanti retroscena di questo personaggio davvero molto carismatico e deciso.
Il marchio Berta è un marchio israeliano fondato nel 2004 dalla stessa designer Berta Balilti, che si è affacciato sul mercato internazionale nel 2013: in pochi anni è diventato un vero fenomeno mondiale raggiungendo il successo con una velocità fenomenale. Prima di tutto ha conquistato i social ed ha completamente catturato l’attenzione della moda internazionale, redattori, blogger e influencer amano le collezioni haute couture di Berta. L’ unica stilista della maison è Berta Balilti, laureata in fashion design presso lo Shenkar College.
Berta ha un’impronta stilistica d’avant gard, il suo stile è famoso per le linee audaci, sexy e moderne con l’uso di tecniche e materiali d’epoca e dettagli retrò. Oltre a disegnare tutte le collezioni della maison, Berta supervisiona ogni fase della produzione. Oggi il brand è presente in più di 100 boutique in tutto il mondo.
Berta è considerata oggi una dei top designer al mondo per gli abiti da sposa e dal 2016 anche da sera.
Come vi avevo anticipato, noi abbiamo incontrato NIR MOSCOVICH direttore commerciale di Berta Bridal, gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscerlo meglio:
Probabilmente i vostri fan in tutto il mondo sanno molte piu’ cose di voi di quante ne sappia io, ma mi piacerebbe avere maggiori informazioni inerenti la tua figura professionale in Berta e come ti sei avvicinato al tuo attuale lavoro di direttore.
Ho una formazione come legale e sono un amante di tutto ciò che Hi -Tech, mi sono avvicinato all’azienda quando ancora era una sartoria locale, di ottima fama, ma che serviva la clientela della zona. Ho sposato Hila, la figlia della designer Berta e cosi sono entrata nell’azienda. Sono stato io che nel 2013 ho iniziato il processo di internalizzazione che vede oggi Berta come l’azienda numero uno al mondo nel settore sposa con una qualità e un design unici: abbiamo partecipato alla New York Bridal Week facendo sfilare per la prima volta i nostri capi ed è stato un successo senza precedenti. Ho costruito il ramo dedicato alla rete internazionale passo dopo passo: dai social alle strategie di marketing, dalla produzione alla distribuzione fino alla logistica. Il mio lavoro è stato quello di sgravare la stilista di tutte quelle preoccupazioni che potevano distorglierla dal suo lavoro creativo. Come azienda familiare le decisioni fondamentali sono gestite da me e dalla designer, ma poi ovviamente ci avvaliamo di bravissimi collaboratori, ad oggi sono un centinaio, che seguono, produzione, amministrazione e social media.
Ho notato che ogni vostra collezione ha materiali ed ispirazioni sempre innovative e differenti, sull’aspetto creativo ci puoi raccontare come il mercato influenza la creatività della designer?
Sicuramente io riporto a Berta quelle che sono le informazioni relative a come sta andando la collezione, quali sono le richieste delle spose e quali sono i modelli piu’ richiesti e venduti. Non partecipo al processo creativo se non per una piccola parte riguardante i report commerciali, percio’ in realtà il mio apporto è praticamente inesistente e se devo essere sincero, non so mai cosa aspettarmi dalla nuova collezione perchè è sempre una sorpresa!
In molto interviste Berta parla dell’azienda come una grande famiglia, in cui tutti collaborano per la realizzazione di un grande progetto, ci puoi spiegare piu’ nel dettaglio la vostra visione?
Siamo un azienda a conduzione familiare e secondo noi è davvero importante capire il ruolo fondamentale di tutti coloro che partecipano alla realizzazione del grande “puzzle” che metaforicamente costituisce la nostra società. L’approccio che abbiamo è quello di vedere ogni singolo individuo non per il suo ruolo specifico, trattiamo tutti alla stessa maniera, ma come una risorsa importante per la nostra crescita e abbiamo molto rispetto e stima per i nostri collaboratori. Ci rendiamo conto che questo approccio e il duro lavoro che facciamo ci da la stima dei nostri dipendenti, e anche la loro devozione e condividiamo con loro lo spirito del sacrificio, per la realizzazione di un obiettivo comune.
Times flies in these days and the Milano Berta Bridal trunk show passed away at god speed. I still remember everything and I still have in my eyes the adorable models catwalking with these fantastic clothes. We had the opportunity to meet the Ceo: Nir Moscovic.
Before unveil the question that we asked to Nir, I would like to tell you some info about the company and the relevant backstage of this charismatic character.
Berta brand was founded in 2004 in Israel from the designer Berta Balilti, who stepped in the international market in the 2013.
In few years it became a world wide reality. First of all it conquered the social media sphere, seizeing the attention of the international fashion, editors, bloggers and influencer that fell in love for Berta haute couture collection.
Berta Balilti is the only designer of the maison, with a degree in fashion at the Shenkar College. Berta has a style d’avant gard, her style is sexy, modern and aggressive with a modern use of fabrics and technics from the past and retro details. She doesn’t only design all the collection but she supervise each single step of the production. Today the brand is well estabilished in more than 100 elite boutique. Berta is recognized as one of the top bridal and evening clothes in the world.
As I anticipated we met NIR MOSCOVICH, Berta Bridal commercial director, we asked some question to know him better.
Most probably your fan in all the world know more than me about you. However I would like to know more about your profesionality in Berta and how you got close to your actual job position.
I got a Bachelor as legal and I’m a lover of Hi-tech world, I got closer to the company when it was still a small artisanal company, well known but with local clients.
I married Hila, the daughter of BERTA designer so I got inside the company.
It was me that started the internationalization process that sees today Berta as one of the world wide brand in the wedding industry sector, with a fabric quality and design unique: we attended the New York Bridal Week for the first time in 2013 and it was a great success. I build the branch focused on the international network step by step: from the social strategies to the marketing, from production to the distribution till the logistic.
My job was to alleviate the designer from all the stress that could affect her creative job. Because we are a family company all the key decisions are taken by me and the designer, but obviously we have fantastic collaborators, so far they are approximately 100, that manager the day by day details of production, management, social media etc..
I noticed that all your collections have materials and inspirations always new and different, regarding the creative side can you tell us how the market affect the designer creativity?
Of course I’m used to report to Berta every piece of data about how the collection are performing, which are the bride request and which are the best seller dress.
I do not participate in the creative process a part the commercial report, so my part in the process is almost insignificant, each new collection it is always a surprise.
In many interviews Berta speaks about the company as a big family, where everyone collaborate to the realization of a big project, can you tell us your vision?
We are a family company and for us it is crucial to understand each role in the great “puzzle” that metaphorically constitute our company.
Our style is to see each single person not as a naked role, we care for every one in the same way, every one is a precious resources necessary for our organic growth.
We know that this approach and our hard let our employee to be proud of their job as well: we share with them each success, each pain, each stress, all of us aiming to the common goal.
What make special your company, compared with the other internazional brand?
Our focus is the product, the clothes of Berta speak for themselves because of the designer talent.
Then our job is to make easy and accessible the promotional, distribution and sales process.
The company trust blindly the quality and the attention embebbed in each cloth.
One of our features is the communication, we have a thin red line with our clients and our costumer care is always actively replying via mail or social to each questions, in real time.
For us it is important that we are not a behemonth just chasing the profit and the market demand, we are an atelier that evolved fast, but that it kept the flexibility, the customare care and the love for the details that nowdays is very hard to find.
If you can compare us to a Parisian haute couture shop, as we have more requests our prices are very good compared with their, and obviously we are not a the mass market producer.
We are the missing ring between the luxury atelier and the big manufacturing company, a new creature, that is named Berta Bridals.
Berta Bridals is one of the most social company in the wedding industry, you are loved by your fans on instragram, twitter, snapchat can you give us further information related to your communication strategies?
It is challenging to speak about our communication strategies, because they change every day and they shape shift in order to match our clients needs.
We usually adapt to our clients and we dialogite with them, we care for them and we reply to every single question.
For us the socials represent the future and they have a primary role in the communication of the company.
The strategy that we enabled is to show our clothes to the world: the cloth is the centrum of our communication.
We try to stay close to the luxury and fasion world, using for our campaign world wide famous models that usually don’t work for wedding industry sector, we seek in any way to valorize always the clothes.
What is going to happens in the company? I know there are a lot of new project.
We have many projects for the future, one of them just saw the light with the presentation of a new projects of nite clothes that we catwalked in New York.
Our company has clear in mind its identity, we want to continue to to be famous due to our unicity, for our unique product, but we want to bring new styles, one of them is the second line that will be called “Muse by Berta”.
This line will be always designed and produced by Berta but it will have a less glamour style, more sober and more price sensitive (starting from 5.000/6.000 euro) because it will be 30% cheaper compared with the first line.
In the incoming years there will be many news, especially because we are a fast growing company and we have many ides.
If you should think to a company that can offer you some inspiration, which company are you thinking to?
My background is nto from the fashion, I come from Hi-tech, and this affect my answer, because I look at some events that reshaped the history, like Facebook.
Company in the fashion world like Vera Wang, Elie Saab, Monique Lhuillier are for sure inspirational companies, but as company we would like to to bring something new in the market, something that could be a braking point with the past.
We have great aspirations, in these years we demonstrated that we could surely be a company that can face the future, ready for many challenges and ideas.
Thanks Nir Moscovich for your tume and we wish you good luck for these fantastic project with Berta Bridal.
Ci sono voluti mesi per trovarmi nuovamente qui davanti al pc a scrivere sul Blog. Siamo ancora in piena stagione ed è già iniziata la ricerca delle coppie 2017, per cui in agenzia siamo impegnati a realizzare i progetti 2016 e a crearne di nuovi per l’anno prossimo.
Voglio parlarvi della mia trasferta londinese di luglio, della settimana che mi sono ritagliata per andare a Londra e rifocillarmi di energia e creatività. Amando tantissimo questa città e avendoci trascorso diverso tempo in gioventù (da adolescente era la mia meta dei sogni..poi crescendo erò piu’ a Londra che in Italia ed ho rischiato un paio di volte di trasferirmici!), ho pensato che un salto a metà stagione era il modo migliore per ricaricarmi e trovare ispirazione per i miei matrimoni.
Quest’inverno avevo avuto l’opportunità di vedere una sfilata di David Fielden e di presentare un loro Trunk Show a Milano, la curiosità mi contraddistingue e secondo voi potevo andare a Londra e non intrufolarmi nel loro headquarter in Chelsea? Chi mi conosce non avrebbe dubbi sulla risposta, per chi mi legge per la prima volta confesso che sono terribilmente curiosa e mi piace conoscere meglio i retroscena dell’immagine delle aziende e dei miei fornitori.
Non sono piombata al 241 di Fulham Road cosi senza preavviso, in fondo è sempre meglio avvisare del proprio arrivo, in inghilterra è proprio un gesto di cortesia necessario, in fondo avevo conosciuto il loro direttore commerciale, Walter K., solo qualche mese prima e nonostante sia una persona super alla mano e molto disponibile non era il caso di fare imboscate! Per cui prendo appuntamento per visionare la nuova collezione e mi reco puntuale al meeting.
La sede di David Fielden si trova in uno dei piu’ bei quartieri di Londra, un intera palazzina dedicata alle collezioni e agli uffici del celebre brand. Senza la minima aspettativa (le aspettative basse lasciano spazio a fantastiche sorprese!) ho citofonato e Marco mi ha aperto con uno splendido sorriso, un ottimo inizio direi!
Walter K. era impegnato per cui Marco ci ha accompagnati al piano dove è custodita la collezione 2017. Qui si apre un immensa parentesi dove ho potuto constatare personalmente che i materiali, i pizzi e gli abiti nel loro complesso hanno una leggerezza e morbidezza mai visti. Sofisticata e un po’ Boho la sposa di David Fielden è una sposa raffinata che solitamente ama il vintage e la delicatezza dei pizzi. Si muove leggera e un po’ bucolica, ma riesce ad essere comunque una donna moderna.
Estasiata da questo incontro con cotanta bellezza, la vera sorpresa è stata trovarmi davanti allo stilista in persona che, incuriosito dalla mia visita ha dedicato un po’ di tempo a me e alle mie numerose idee riguardanti il nostro settore. Dire che è stato “incredibile” è poco, il potersi confrontare con uno dei designer piu’ noti al mondo del mondo del bridal design è stata un esperienza unica ed emozionante. L’accoglienza calda e rassicurante dei collaboratori di Fielden mi ha fatto sentire a casa, cosi come vorrei si sentissero le mie clienti in visita qui.
Non solo un atelier, ma un design studio dove lo stilista è in grado di rendere realizzabili i sogni delle spose piu’ esigenti.
Ritornerò presto a Londra per una visita autunnale e non marcherò di fare un salto qui per vedere le ultimissime novità anche degli evening dress.
Se per lavoro o svago vi trovate nel Chelsea a Londra, tenete presente il 241 di Fulham Road, sarebbe carino sapere se anche voi vi siete trovati cosi bene in visita al headquarter di David Fielden.
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I’m so sorry that I’ve been writing on my blog for months. We are still in wedding full season and has already begun with new couples who will get married in 2017. In this moment of the year the agency is committed to carry out the last wedding projects 2016 and to create new ones for next year.
I would like to share with you tmy trip to London in late July: I run away to London to refresh my creativity and “recharge my batteries”, I really need it. Loving so much this city and having spent so much time in youth there (as a teenager was my goal to move to London and twice in my life I had the opportunity to move there, but at the age of 37, I still live in Milan).
This winter I had the opportunity to see the italian David Fielden bridal show in Milan and to present their Trunk Show, I’m a really curious woman and I could’t help to visit their headquarters in Chelsea.
Not just a showroom, but a design studio where the designer is able to make achievable the dreams of most ‘demanding brides.
I will return soon to London for an autumn visit and for sure I will pay a visit to the Shop to see the latest also on evening dresses.
Whether for business or leisure you are in Chelsea in London, note the 241 Fulham Road, it’d be nice to know if you also enjoied the visit to the David Fielden’s headquarters.
Picture by Andrea Pinacci
La donna di Etro per la primavera estate 2015 somiglia a un miraggio nel deserto: romantica, carismatica, molto spontanea, uno spirito libero che si fa strada nelle giornate della Fashion Week milanese.
I tessuti scelti per questa collezione sembrano dei manoscritti dove poter leggere la vita e la storia delle donne che li indossano, sono stati trattati per avere un aspetto vissuto, opaco, un pò trasandato, ma è evidente che le tecniche usate per il trattamento dei materiali, le linee, i tagli e i ricami sono davvero curati e preziosi. La maglieria si trasforma in un capolavoro, opere d’arte su seta stampata a mano o patchwork di lino, lurex e filati in colorazioni degrade.
Il paisley, la classica firma storica di Etro, è stata lavorata in maniera circolare e prende le forme di simboli primitivi, quasi rupestri che somigliano molto ai dreamcatchers dei Nativi Americani.
Le silhouette sono femminili e hanno un sapore bohemiano, riconosciamo lunghi abiti di seta stampati a mano, kaftani, giacche kimono abbinate a canottierine e a pantaloni stampati. Abiti dai tagli asimmetrici sono indossati con gilet di perline e le culotte sono abbinate a maglioncini preziosamente lavorati. La donna etro non rinuncia agli accessori e indossa amuleti, cinture in pelle e camoscio con lavorazioni con piume e perline, stivali con lacci e frange.
Ci ha colpito molto anche la scelta musicale che ha accompagnato tutta la sfilata, un tributo a Jim Morrison dei Doors e allo stile inconfondibile che ha caratterizzato il periodo in cui è vissuto.
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The Etro woman rises this season from the sand and heat of the desert like a mirage. Strong, romantic, free spirited and with a spontaneous energy she walks on the Milan Fashion Week catwalk.
The fabrics have been specially treated to remove the gloss of new, they seemed used as they are telling the story and the journey of the woman who has lived in.Intricate micro-beading creates colorful patterned trims on jackets and dresses. Denim is remade with laser cut tribal slashings and knitwear is transformed into masterpiece canvases of hand-knit printed silk slices or patchworks of knitted lurex, linen, and tie-dye degrade haberdashery.
Etro’s signature paisley is spun into a circular format , it looks like a tattoo: primitive motifs, almost like cave paintings that looks like Native American dreamcatchers.
Silhouettes are feminine and tinged with a bohemian flavor: Kaftans, long printed silk robes or kimono jackets are worn with printed tank tops and pants, cropped printed culottes are paired with luxuriously knitted sweaters.
Etro’s woman loves accessories and is draped in amulets, good luck charms, earrings dangle from one ear, suede or leather belts, sandals and fringe boots.
It was so amazing to ear during the fashion show the melodies of Jim Morrison of the legendary band The Doors. A tribute to the period that probably has inspired the collection.
Photographer: Andrea Pinacci Photography
Mi è capitato raramente quest’anno di innamorarmi perdutamente di un accessorio, ma la proposta uomo dell’azienda italiana COR SINE LABE DOLI è da far perdere la testa! Un oggetto che non è ancora entrato in uso nel settore del matrimonio e che abbiamo iniziato a proporre ai nostri clienti con fantastici feed-back positivi.
Diventa sempre piu’ difficile riuscire a coccolare il futuro sposo con proposte interessanti e innovative, l’offerta al femminile e sempre cosi vasta che non è certo paragonabile. Per questo accogliamo con grande interesse le proposte uomo come questa.
Ci piace molto anche anche la filosofia aziendale che si propone di recuperare accessori ed abitudini cadute in disuso rinnovandole con originalità: allo stesso modo l’ispirazione della nuova collezione è quella di recuperare quegli attimi della giornata persi nella frenesia della vita moderna come il momento del pranzo. Una collezione che sa di tradizione e di eleganza, senza perdere connotati d’avanguardia, un po’ come gran parte delle spose vorrebbe il proprio uomo: tradizionalista, elegante, ma sempre interessante e al passo con i tempi.
L’azienda è stata la prima a produrre accessori da uomo in ceramica proponendo come suo cavallo di battaglia il classico papillon Primo nei colori basici che viene anche decorato con motivi tradizionali pugliesi, traforato e ricamato come un centrino, e ancora dipinto a scacchi come un canovaccio, stropicciato e plissettato come carta, e infine dimezzato in abbinamento con sete e pizzi. Nascono nuovi “oggetti da collo” che sostituiscono il più classico papillon sulla camicia: la girandola da collo.
Per le occasioni più speciali invece ci sono i prodotti della linea LUXURY : il papillon realizzati in pietre semi-preziose 100% come il Cristallo di Rocca, l’Ambra ed il Diaspro, papillon ricoperti di piume multi color, scolpiti in legno di ebano e olivo alternati a marmi colorati.
Sono divertentissime le ceramichette ovvero i fazzoletti da tasca in ceramica, le cravatte e le galle in seta tinta unita con il nodo in ceramica. E per non farsi mancare nulla anche i gemelli.
E se pensate che Justine Timberlake, Josè Carreras, Jovanotti, Will.I.Am, li indossano nelle occasioni piu’ importanti, perchè non pensare ad un oggetto simile per il proprio matrimonio?
Potrete trovarli facilmente in tutta italia guardando sul sito di COR SINE LABE DOLI
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I’m madly in love with the man ceramic accessories of COR SINE LABE DOLI ! This Italian company has created some objects that has not yet come into use in the wedding industry and we started to offer our customers with great positive feedback .
It becomes more and more ‘ difficult to pamper the groom with interesting and innovative proposals , bridal offer is so vast that it is certainly not comparable. For this reason we welcome with great interest the proposals of this company.
We also love also their philosophy that aims the brand aims to recover accessories and habits fallen into disuse and to renew them with originality; therefore the inspiration for the new collection is to recover those moments of the day that are lost in the frenzy of modern life such as lunch time. A collection that smells of tradition and elegance, without losing avant-garde connotations , a bit ‘ like most brides would want their man : traditionalist , elegant, but always interesting.
The company was the first to produce ceramic accessories for men posing as its flagship the classic bow tie Primo in basic colors, also decorated with traditional motifs from Puglia. It is pierced and embroidered like a doily, chequered like a dishcloth, crumpled and pleated like paper, and then halved in combination with silk and lace . New born “items for the neck” arise and replace the classic bow tie: the pinwheel.
For special occasions, instead, there are the products of the LUXURY line: the bow tie Primo made in 100% semi-precious stones such as Rock Crystal, Amber and Jasper, to be worn as a real jewel, bow ties carved in ebony and olive tree wood, interspersed with colorful marbles.
timeless pieces like the ceramic bow tie Primo in basic colors, the bow tie Alterego, the bow tie Papilio, the Ceramichette or ceramic pocket handkerchiefs, ties and pleats in solid color silk with ceramic node. And, in order not to miss anything, the twins and a whole series of pendants and brooches always and strictly in ceramics, until you get to another classic of the brand: the evening clutch fully in ceramic.
I also love the timeless pieces like the Ceramichette or ceramic pocket handkerchiefs, ties and pleats in solid color silk with ceramic node. And, in order not to miss anything, the twins.
And if you think that Justine Timberlake, Jose Carreras , Usher , Will.I.Am , wear them on the most ‘important occasions, why not think of a similar item for your wedding ?
You can easily find them all over Italy looking on COR SINE LABE DOLI site.
Quest’anno siamo stati invitati alle sfilate dei New Upcoming Designers che nella storica cornice di Palazzo della Ragione hanno fatto sfilare le loro collezioni A/I 2014-2015. Amo questo progetto della Camera Nazionale della Moda Italiana dedicato a sostenere i giovani stilisti, in questa occasione hanno sfilato Mauro Gasperi e Francesca Liberatore.
Le luci si spengono, la musica si accende e inizia lo show! Sono completamente rapita dagli abiti di Francesca Liberatore, chiedo ad Andrea, che si occupa degli scatti, di non perdere un outfit, voglio che li fotografi tutti. Lo stile è molto interessante, intervalla la quotidianità e la sperimentazione, sia nei tessuti che nei colori.
Mostra le due facce di tutte noi donne che amiamo le cose belle ma siamo alla ricerca sempre di qualcosa, magari prendendo spunto dal passato, per reinterpretarla in chiave moderna. A volte ci confondiamo tra la folla e altre volte abbiamo la necessità di differenziarci.
Mi ci vedo sono io, e sono davvero contenta dello show, mi ci sono assolutamente rivista! Grazie Francesca non sono mai riuscita a riconoscermi cosi tanto in una sfilata.
We have been invited to fashion shows of New Upcoming Designers in the historic setting of Palazzo della Ragione for the presentation of their collection A/W 2014-2015 .
I love the project of the National Chamber of Italian Fashion dedicated to support young designers: we saw the Fashion show of Mauro Gasperi and Francesca Liberatore .
…the lights went down , the music comes on and the show begins!
I am completely enraptured by the clothes Francesca Liberatore, and ask Andrea, who takes care of the shots, not to lose an outfit! I want them all! The style is very attractive, it space everyday life and experimentation, both in fabrics and colors .
Show the two faces of all of us women who love beautiful things but always in search of something… We take cue from the past and reinterpret it in a modern way. Some days we get confused between the crowd and the other day we need to differentiate ourselves.
I see there is me, and I’m really happy with the show, I can absolutely see myself there! Thanks Francesca for this great emotion, I’ve never been able to recognize myself so much in a Fashion Show.
Oggi ritorno a scrivere sul Blog dopo tanto tempo, mi mancava scrivervi, ma questi ultimi mesi sono stati davvero impegnativi e ricchi di grandissime soddisfazioni, a poco a poco vi racconterò tutte le cose fantastiche che mi sono successe!
Adesso però non sto piu’ nella pelle, voglio raccontarvi di oggi della meravigliosa sfilata di Etro, ebbene si, lo sapete, ho un debole per questo marchio, lo trovo cosi creativo, colorato, felice! Sapete quanto poi amo la loro collezione maschile, ma..bisognerà aspettare gennaio!
Alle 13.30 lo staff di ” TiamoTisposo” era pronto per l’evento, ci siamo incontrati tutti in via Piranesi davanti al Palazzo del Ghiaccio, splendida sede della sfilata del brand. Questa volta, oltre a me e a Luana, c’era un nuovo membro dello staff Andrea P. un giovane fotografo milanese, lo ringraziamo sin d’ora per gli scatti che ha fatto per noi all’evento e per la sua infinita disponibilità.
Come ormai saprete tutti, il vero show inizia fuori dalle location delle sfilate: giornalisti, cameraman, blogger, fotografi, vip e amanti della moda di tutto il mondo si incontrano a milano per lavoro e per passione. Gli scopi sono molteplici, ma il comune denominatore qui alla sfilata di Etro è indossare almeno un capo colorato, farsi notare e…farsi fotografare!!!
Devo dire che quest’anno i posti che abbiamo avuto erano davvero strategici, abbiamo visto benissimo tutti i capi che hanno sfilato, e ne valeva davvero la pena!…Quasi dimenticavo, siamo riusciti di nuovo ad accedere al back stage e vi mostro qualche scatto!!
La donna ETRO per la prossima stagione vestirà i colori del mediteranneo: sfumature dal verde all’azzurro, l’oro metallizzato delle nostre spiaggie brillava sotto i riflettori proprio come la sabbia sotto il sole estivo.
Hanno sfilato forme morbide, trasparenze, ampie gonne pantalone, abiti al ginocchio con scollature vertiginose e abiti lunghi. Le cinture diventano accessori fondamentali per affinare il punto vita, fiori, quadri e cerchi, frange, perline e il motivo paisley (marchio di fabbrica della maison) vengono riprese in versione soft e chic.
Senza che ce ne accorgiamo, in un batter d’occhio la sfilata finisce e il popolo della moda migra verso una nuova destinazione, ma certo è che questa collezione e questo nuovo concetto di eleganza rilassata ci rimarrà nel cuore fino alla prossima Fashion Week!
Grazie ETRO per le splendide emozioni e grazie ad Andrea e a Luana per averle condivise con me!
A presto!
Probabilmente vi chiederete come mai un titolo simile postato su un Blog dedicato alle Nozze, ma molti di voi sanno quanto penso che sia davvero importante la soddisfazione personale, soprattutto a livello lavorativo, in fondo se sono qui e sono diventata Wedding Planner lo devo alla mia continua ricerca di migliorarmi e di fare un attività che mi dia davvero soddisfazione.
Ultimamente incontro tante persone che hanno fatto dei propri sogni una realtà, complice l’arduo lavoro e una fortissima determinazione. Oggi vi voglio raccontare la storia di Heather Jones, una nota designer dei Caraibi che in questo momento è al culmine della sua carriera di stilista. I suoi abiti sono amati e conosciuti in tutto il continente americano, soprattutto a Miami e nel centro America, il suo stile non ha eguali, e le sue origini sono davvero il suo punto di forza: il suo stile caraibico e l’artigianalità di tutti i suoi abiti. Nelle sue collezioni vincono i colori, ogni abito è un progetto a sè, completamente rifinito a mano: pensate che persino le stampe sono in realtà fatte pennello singolarmente.
Un grande lavoro e grandissime soddisfazioni, ma conoscendo personalmente Heather al nostro evento del 22 giugno, ho scoperto che dietro questa donna cosi determinata e di successo c’è una storia che vale davvero la pena di raccontare!
Di umili origini Heather Jones nasce nello stato di Trinidad y Tobago, fin da bambina ha il sogno di diventare un artista e si allena creando abiti per le sue bambole, osteggiata dalla famiglia che vedeva la sua passione come un inutile perdita di tempo, a 16 anni decide di affiancare gli studi ad un attività lavorativa, sceglie il sarto piu’ apprezzato dello stato e gli chiede di prenderla come apprendista, ma pultroppo non viene presa sul serio per la sua giovane età e per il suo stato sociale. La giovane Heather non si da di certo per vinta e per una settimana, tutti i giorni alla stessa ora, prima di andare a scuola, si presenta in atelier dal sarto ad aspettarlo per essere presa in considerazione. Finalmente riesce a spuntarla e ottiene il posto per uno stage gratuito di tre anni. I famigliari di Heather erano sconvolti dalla situazione, una famiglia di 16 individui da portare avanti, una figlia che lavora e studia giorno e notte e nessun compenso! Heather era persino disposta a mangiare meno dei suoi fratelli pur di conservare la sua posizione in Atelier, e a dividere le forbici con gli altri sarti, non potendosi permettere di comprarle.
Gli anni da i 16 e i 18 anni sono stati anni duri, il proprietario dell’Atelier era molto severo con lei e non c’era giorno che non tornasse a casa in lascrime. La soddisfazione piu’ grande, però, gliela diede negli anni seguenti proprio quest’uomo, le disse: ” La mia azienda è troppo piccola per te!” ammettendo il suo indiscutibile talento e incentivandola ad aprire il proprio Atelier.
A 19 anni apre il suo piccolo atelier, ancora insicura delle proprie capacità, decide di creare abiti solo a coloro che le portavano le stoffe, la fiducia che i suoi clienti avevano in lei era fondamentale, ma certo non le dava da mangiare, per questo aveva iniziato a creare anche piccola pelletteria in pelle, con gli scarti della conceria del porto.
A 20 anni, finalmente la svolta, viene scoperta da una ricca signora dell’isola che riconosce il suo talento innato e le da grande notorietà. Da quel giorno in avanti la sua carriera è letteralmente decollata. Heather come stilista ha ricevuto due premi molto importanti: il Pret-à-Porter Award South America 2002 e il Presidential Award Choconia Gold di Trinidad.
Negli anni non sono certo mancati i momenti difficili, come quando il suo Atelier è stato letteralmente raso al suolo dal fuoco in un incendio, ma non ha mai smesso di lottare per raggiungere il suo sogno e oggi è quello che è grazie a questo!
E se ce l’ha fatta lei…non vedo perchè anche tu non possa raggiungere il tuo sogno!
Il sito ufficiale di Heather Jones
Press Office: Green Pebbles by Natalia Dodi
Designer for UNCONVENTIONAL WEDDING DISTRICT 2012